mercoledì, dicembre 08, 2004

RELICS TO KILL FOR [recensioni]




MAYHEM "De mysteriis dom Sathanas" (1993, Deathlike Silence Productions, LP/CD)
voto = &

Il fascino malsano che questo disco sprigiona ancora, a più di dieci anni dall'uscita, è indiscutibile! Disco che uscì postumo dopo che il bassista del gruppo uccise il chitarrista/leader, mentre il secondo chitarrista (che non ho mai capito se poi su 'sto disco ci ha suonato o no!) faceva da palo, e con metà delle liriche scritte dal precedente cantante: quel Dead che tenne fede al suo nomignolo suicidandosi, qua rimpiazzato da un ospite d'eccezione, l'ungherese Attila Csihar (che negli 80's vocalizzava nei black-thrashers "budapestesi" Tormentor e nei primissimi 90's negli elettronici Plasma Pool). I personaggi summenzionati sono nientepopodimenochè i signori: Varg Vikernes a.k.a. Count Grishnack della one man-band Burzum, qui nei panni di bassista ed omicida; Euronymous, fondatore e leader storico dei Mayhem, alla chitarra e, sfortuna sua, nei panni della vittima. Blackthorn, proveniente dalla cult-band Thorns, come secondo guitarist e palo (si dice a sua insaputa). A chiudere questa line-up maledetta il succitato Attila "flacello di ddio" e il drummer-extraordinaire Hellhammer.
La trasformazione dei Mayhem dal gruppo Death/Thrash caciarone dai testi becerissimi che erano negli anni ottanta (vedasi il 12" "Deathcrush"), nella band guida ed ispiratrice del movimento Black Metal norvegese che tanto fece parlare di sé all'inizio dei 90's fu qualcosa di decisamente interessante!Nell'88, più o meno, c'era questo gruppaccio di giovinastri sui vent'anni dal look tipicamente 80's metal-style (chiodo, giubbetti e pantaloni di jeans sfasciati, birre scadenti alla mano, capello lungo e pure lo spettacolare mullet del primo batterista!) che aveva buttato fuori un paio di demo a cavallo fra l'86 e l'87, di cui uno poi ristampato sul 12" di cui sopra, e che si trovava con metà band da rifondare dopo l'uscita di scena del suddetto mullet-drummer e del cantante del secondo demo (quel Maniac, ora tornato dietro il microfono del gruppo). Per farla breve, dopo qualche rimpiazzo temporaneo, i due superstiti - lo stalinista dal culo chiacchierato Euronymous (chitarra) e Necrobutcher (basso) - trovarono un batterista della madonna (ancora un po' acerbo all'epoca) subito ribattezzato Hellhammer; dalla vicina Svezia importarono invece il cantante dei Morbid (quelli del grandioso cult-demo "December moon", che fra l'altro avevano pure due futuri Entombed in formazione), tale Dead, forse l'unico vero misantropo tra i tanti fakes della scena Black, che finì sparandosi una fucilata in testa. Prima però il gruppo compì la svolta, passando dal teronissimo Deathrash di cui sopra al Black Metal, inventando praticamente dal nulla un nuovo modo di fare Metallo Nero (sebbene, rispetto a molte altre Norse bands che seguiranno, lo stile dei Mayhem mantenesse sempre qualche debito nei confronti delle black-thrash bands degli 80's, specie nei primi brani composti dopo la svolta di cui sopra) e sostituendo gli ignorantissimi testi a base di budella, motoseghe e mignotte, con le liriche visionarie di quel mezzo matto di Dead: veri e propri affreschi evocativi a base di nebbie transilvane, lune ossessionanti ed esistenze post mortem.Da ricordare anche che i nostri (seppur limitatamente ai soli Dead ed Euronymous) iniziarono a fare uso di quello che poi diventerà il classico face-painting Black Metal, su ispirazione, pare, dei grandissimi Sarcofago (black/death band brasileira) degli inizi e anche dell'altrettanto grande King Diamond, nonché dei Kiss (di cui si dice che Euronymous fosse fan). Purtroppo di questa formazione restano solo due pezzi in studio usciti su una compilation svedese e l'Lp live "Live in Leipzig" (una specie di bootleg ufficiale dal suono così così), più un buon numero di rehearsals e live immortalati su una serie di dischi bootleg usciti per lo più dopo l'omicidio di Euronymous.
Messo via Dead e lasciati da Necrobutcher, i nostri tentano un infruttuoso rimpiazzo con tal Occultus (voce e basso), per poi reclutare il Conte come bassista e iniziare come trio (o quartetto, dipende se Blackthorn c'era già o meno) a registrare l'album che annunciavano ormai da anni. Terminate le infinite registrazioni successe quel che successe fra Varg ed Euronymous (leggende metropolitane a parte, pare per becere questioni di soldi e/o per una donna contesa fra i due e con cui il secondo, in barba alle voci di popolo che lo davano per piglianculo, finì per mettersi assieme) e dopo qualche mese il disco uscì sul mercato (con dei credits menzionanti i soli Euro ed Hellhammer) in pieno boom Norse Black Metal, amplificato da azioni tipo i roghi delle chiese e piacevolezze simili.
Il fenomeno meriterebbe un'analisi molto approfondita: un manipolo di mezzi disgraziati creano un discreto caos in una sonnolenta socialdemocrazia nordeuropea nel nome dell'inedita coppia Satana-Odino mischiando satanismo da fumetto, paganesimo spiccio, anti-cristianesimo di facciata, un pizzico di beceraggine neo-nazi, bizzarre interpretazioni della storia norvegese, un po' di vichinghi che male non fanno, e giocando a chi la sparava più grossa, condendo il tutto con un bel po' di azioni dimostrative. Fatto sta che, azioni di facciata a parte, quella scena buttò fuori un cospicuo numero di band eccezionali (cito Dark Throne, Satyricon, Ulver, Emperor, Immortal, Arcturus, Enslaved, gli stessi Burzum e Thorns, ecc.ecc.), ridefinì lo stile Black (musicalmente e attitudinalmente, non che nel secondo caso fosse un bene, ma ci si divertiva parecchio all'epoca a leggere le sparate dei suddetti gruppi, specie di quelli più ironici!) e regalò parecchie ore di ottima musica a tanti metal-maniacs sparsi per il globo terracqueo!
Ma veniamo al disco dei Mayhem, se no qua facciamo notte (a parte che quassù ai confini dell'impero sono le 16:50 di una fredda domenica novembrina ed è già buio! Altro che Norvegia!).Otto pezzi, quattro più vecchi (1988/91) e quattro più nuovi (1992): suono di chitarra (che siano due chitarristi o uno solo) gelido e tagliente (ma non il "frigorifero-style" dei Dark Throne, questo è più cupo e comunque più curato e "prodotto", nonché piuttosto originale e personale: una sorta di Euronymous-sound, senza dimenticare che comunque anche il suono dei primordi Throns di Blackthorn era particolarissimo), riffs micidiali (pare alcuni composti anche dallo stesso Blackthorn, fra parentesi un altro elemento non troppo a piombo!) e armonizzazioni raggelanti (differenza con molti/troppi gruppi Black: i riff, quelli veri, che moltissimi non hanno!). Basso di Varg (non date retta alle voci che dicono delle sue parti reincise da Hellhammer per volere della famiglia di Euronymous! Come direbbe Mughini: ma daaaaaaai!) molto presente, cupo e che ritocca qua e là alla grande (differenza n° 2: il basso nel Black spesso è lì a far numero!). L'infermiere Hellhammer che ogni tanto sparerà anche dei deliri nazisti da far impallidire pure i No Remorse o la buonanima di Ian Stuart, ma è un batterista devastante, tecnicissimo e precisissimo che tiene dei ritmi inumani per praticamente tutto il disco, doppia cassa inclusa! Infine Attila (a come atrocità, doppia t come terremoto e tragedia, ecc.) con una prestazione vocale strepitosa, originale e particolarissima: che urli, che sussurri, che melodizzi, che canti pulito, che grugnisca, ecc.ecc. mette sul piatto uno stile unico, ancora (per quanto ne so io) ineguagliato in ambito Black. Tutti i pezzi sono strafighi, ma ne menzionerò particolarmente due: "Life eternal", rallentata (secondo me l'ispirazione fu "Enter the eternal fire" dei Bathory, influenza dichiarata dei nostri!) per quasi tutto il brano prima di esplodere in un finale velocissimo, e con un testo (leggenda vuole lasciato da Dead accanto al proprio cadavere) emozionale sul senso della vita (no Monthy Python relations!) e della morte. E la title-track, molto progressiva e dominata da dei vocalizzi puliti da brivido in latino (!!!), pezzo che mi fa rimpiangere quello che Euronymous avrebbe combinato nei futuri dischi dei Mayhem se quel bambo di Varg non lo avesse ammazzato.
Il problema dei Mayhem di questo disco è che in pochi ne hanno sottolineato il valore musicale per dare spazio alle vicende extra-musicali, quindi oggi lo sottolineo io, e che cazzo!Trovatelo, ascoltatevelo (o se già l'avete riascoltatevelo) e se non vi rendete conto di quanto dia merda a chiunque, beh, il mondo è pieno di Black metal bands schifose su cui potrete riversare la vostra incompetente ammirazione, no?
Per i non addentro al genere, purtroppo i Mayhem hanno continuato anche dopo la morte di Euronymous, "grazie" ad Hellhammer che ha riportato in formazione il singer del primissimo ep (Maniac) e il bassista "storico" (Necrobutcher, che nelle prime foto promozionali post-rientro ricordava paurosamente Claudio Bisio nei panni del procuratore Micio!) e ha reclutato alla chitarra tal Blasphemer. Dischi ne han fatti e sono ancora attivi adesso, fra squallide storie (vere o presunte) di spaccio di droga, puttane messicane mestruate e matrimoni celebrate in chiese cristiane, ma tutto il fascino malsano della band è andato perso e i Mayhem di adesso sono solo un gruppo come tanti / troppi altri.

PS = eventuali inesattezze nel riportare gli avvenimenti ci sono di sicuro, ma citando il Professor Scoglio "evitate critiche ad minchiam", grazie!

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Con rispetto parlando, questa non è una recensione è la biografia di nonna Abelarda. Sintesi, cazzo sintesi!

Mi sembri la mia professoressa di filosofia, veneranda settantenne, che tiene una lezione sul Black Metal.
Il modo migliore per farsi scannare del primo pelo e farsi appendere rovesciati dietro la cattedra.

E visto che ci tieni da morire...visto che proprio vuoi dire tutto, ma proprio tutto a ogni costo, perchè non hai specificato che Dead prima della fucilata si era tagliato le vene e che i compari trovatone il corpo ne hanno rubato frammenti ossei e messo la fotografia splatterata in retro copertina?!

Una bella rece, ma per pietà, la prossima volta più sintetico...

Il Necrosodomizzato

11:48 AM  
Anonymous Anonimo said...

ciao vecchio scoreggione..qua mike da verona ..spassosa la recensione, bello il blog e complimenti a tutti!!!!

9:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

io non sarei così tragica.
magari un'aggiustatina alla punteggiatura (e togli gli slash /).

11:56 AM  

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